Cambiare prospettiva e tornare a vedere

by Mauro 14. marzo 2015 16:00

            Sembra che i sogni, i progetti della nostra esistenza non siano un qualcosa di immediatamente afferrabile o definibile, c’è sempre uno scarto tra la prima intuizione e la concretizzazione che, oltretutto, avviene nel tempo. I bimbi spesso si trovano a vedere crollare le loro idealizzazioni iniziali, i loro “calcoli” di felicità, ed imparano a confrontarsi con il limite. La vita sovente tradisce le aspettative e, a quel punto, si ha  l’opportunità di arrivare all’essenziale cioè di epurare il di più per arrivare a ciò che davvero conta.

            Ciò non significa che la realtà è equiparabile ad un “accontentarsi”, piuttosto potremmo dire proprio il contrario: l’esistenza trova colore solo attraverso l’espressione nella realtà!
Così è per chi sta nelle cose della vita a prescindere dai risultati. A nostro intendere la fiducia nella vita non può essere sottoposta ad esame, quello sarebbe l’atteggiamento della persona ipercritica e controllante che, così facendo,  si procurerebbe grande avvilimento fino alla patologia dell’anima. 
           Quando l’idealizzazione viene meno la persona si confronta con il senso profondo della vita ed è lì che ritorna la nostalgia di Dio. Molti, proprio per questo motivo, ritengono che l’esperienza di fede sia da considerarsi come una fuga mundi, una sorta di razionalizzazione per non crollare nello stato depressivo, e questa considerazione è proprio vera per coloro che partono da un preconcetto: l’esistenza dell’uomo esclude la possibilità di Dio!
          Procedendo da questa premessa si ostinano su posizioni sempre più rigide facendo della propria vita un ascolto ego-centrato dove l’escludere a priori il divino porta, man mano, a non riconoscere pienamente neanche l’altro uomo. E se la questione fosse ben altra?More...

La rivoluzione cristiana

by Mauro 8. marzo 2015 00:19

        Il mondo cattolico attraversa in questi giorni il tempo quaresimale, itinerario per rifocalizzare la meta della propria vita.     Quella del viaggio appare come una metafora interessante per qualificare l’esistenza personale di ogni individuo e porta con sé la necessità di una meta verso cui spiegare le proprie vele. La pagina del Vangelo (Gv 2, 13-25) che compare in questa domenica sembra capovolgere le ordinarie prospettive di vita, appare come una provocazione volta ad instaurare una relazione del tutto nuova con Dio. È questo il senso del gesto di Gesù nel ribaltare i banchi dei cambiamonete o nello scacciare gli animali che venivano venduti per il sacrificio al tempio. Contesta un modo di rapportarsi a Dio e alle questioni della vita ove la fede religiosa è solo un contorno ma la centralità è data a ben altro. More...

Month List

RecentPosts